
Sono una psicologa, psicoterapeutica, formatrice. Dopo la laurea in psicologia, mi sono specializzata in psicoterapia sistemico-familiare nel 1993. Nel frattempo, grazie alla mia formazione nella gestione dei gruppi, ho iniziato a lavorare come formatrice nell'ambito aziendale e ho continuato a lavorarci per più di 10 anni. In tutti questi anni ho integrato la mia attività aziendale con l'attività clinica. Nel 1998 mi sono avvicinata ad un approccio psico- corporeo e mi sono specializzata in Integrazione Posturale, modello che integra la teoria della Gestalt con diverse tecniche corporeo come la bioenergetica, lo yoga e lo shatzu, lavorando in profondità sul tessuto connettivo. Negli anni ho approfondito ulteriorment il tema dell'integrazione corpo - mente avvicinandomi alla meditazione. Dopo aver conosciuto diverse forme di meditazione mi sono soffermata in particolare sulla mindfullnes. Oggi, dopo tanti anni di esperienza, trovo che ci sia un filo rosso che unisce tutte le mie esperienze. Ciò che propongo ai miei pazienti e corsisti è la ricchezza e la complessità di tale percorso.
Aver spaziato in diversi ambiti professionali mi permette di proporre dei percorsi estremamente arricchenti e unici, proprio perchè sono il frutto di una profonda elaborazione delle esperienze di vita e professionale.
Roberta Andreani psicologa
Aiuto uomini e donne a far pace con il cibo recuperando benessere fisico ed emotivo attraverso un percorso di mindful eating, -integrazione mente e corpo - in 10 incontri più 2 di follow up, anche se hai fallito con le diete tradizionali.
Email: [email protected]
Telefono: 3382478692
Studio: Via dell'Imbrecciato 12, Roma


Problemi con il cibo? Forzi te stesso a seguire una dieta o un regime, ma lo vivi come una punizione
Non riesci a smettere di fumare? Pensi che sia semplicemente una questione di volontà senza esplorare le cause emotive dietro il gesto?
Vuoi essere più produttivo, ma non ti chiedi se stai seguendo una strada che ti appartiene davvero.
Quante volte abbiamo provato a cambiare un’abitudine, a rompere uno schema, a essere “diversi”, per poi ritrovarci sempre al punto di partenza, più stanchi e più frustrati?
Viviamo in un'epoca in cui la forza di volontà viene esaltata come una virtù assoluta.
Ci viene detto che basta volerlo davvero. Che con disciplina e determinazione si può ottenere tutto. Che i limiti sono solo nella nostra testa.
E così, a ogni fallimento, a ogni obiettivo mancato, la colpa ricade su di noi: "non ho avuto abbastanza forza di volontà".
Forse è il momento di dircelo chiaramente: la forza di volontà, da sola, non basta.
Perché la forza di volontà fine a sé stessa diventa facilmente un meccanismo di controllo, non di consapevolezza. Ci fa agire contro ciò che sentiamo, invece che a partire da ciò che siamo.
Fermarsi ad essa significa che ti limiti alla superficie e non vai a vedere ciò che veramente desideri.
Senza introspezione, la volontà si svuota
Cambiare davvero richiede molto più che determinazione. Richiede contatto, conoscenza, verità.
Possiamo imporci una nuova routine, ma se non ascoltiamo perché ci sentiamo demotivati ogni mattina, quel cambiamento sarà solo temporaneo.
Possiamo costringerci a lasciare una relazione tossica, ma se non comprendiamo il bisogno emotivo che ci legava a quella dinamica, rischiamo di cercare la stessa cosa altrove.
La forza di volontà, senza introspezione, è come cercare di raddrizzare un albero piegato dal vento semplicemente legandolo con una corda.
Magari all’apparenza si regge… ma dentro, le radici sono ancora in sofferenza.
Guardarsi dentro significa mettere in discussione le nostre motivazioni, le nostre ferite, i nostri automatismi.
È un atto scomodo. Perché a volte scopriamo che ciò che vogliamo cambiare non è sbagliato, ma semplicemente non è nostro.
Oppure che certe parti di noi non hanno bisogno di essere “corrette”, ma accolte.
E qui succede qualcosa di potente: la forza di volontà smette di essere una forzatura e diventa una scelta consapevole:
“Non mi impongo di cambiare: decido di farlo.”
“Non combatto contro di me: mi muovo con me.”
Quando ci prendiamo il tempo per l’ascolto interiore, ogni cambiamento diventa più autentico.
Le decisioni non nascono dal bisogno di controllare, ma dal desiderio di evolvere.
Non si tratta di eliminare la forza di volontà — tutt’altro. Si tratta di radicarla in qualcosa di più profondo.
Cosa fare?
Inizia a chiederti:
Cosa sto cercando davvero di cambiare?
Qual è il bisogno dietro il mio comportamento?
Questa meta che inseguo… è davvero mia?
Sto agendo per amore di me o per paura di non essere abbastanza?
La forza di volontà è utile, certo. Ma non può sostituire la consapevolezza.
Può farci iniziare un cammino, ma è solo l’introspezione che ci permette di scegliere la direzione giusta.
Cambiare non significa solo fare meglio.
Significa sentire chi siamo, accoglierlo e partire da lì.
La prossima volta che ti dici “devo solo impegnarmi di più”, fermati.
E chiediti: cosa sto cercando di forzare?
Perché forse, più che uno sforzo in più, quello che ti serve è un momento di verità.
Condividilo con qualcuno che sta attraversando un cambiamento.
Oppure scrivimi su whatsapp al 3382478692 o con mail a [email protected] per farmi sapere cosa ti ha colpito di più?
A volte, bastano le parole giuste per iniziare a guardarci dentro davvero.
Con affetto
Roberta
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